Respira e dirigi il tuo suono

Tempo di lettura: 2 minuti

Come imparare a gestire il fiato e rilassare la voce?

Immagina una splendida giornata di sole, nella quale decidi di fare una gita in montagna.

Arrivi in mezzo alla natura, circondato dai monti e dal verde, scendi dall’auto e fai un bel respiro rilassato per godere appieno di quella fresca aria meravigliosa.

Prendi davvero questo respiro, adesso, magari aprendo le braccia in contemporanea con il movimento dell’inspirazione.

Se sai lavorare un po’ di fantasia, avrai probabilmente preso un bel respiro, allargando il torace e senza costringere tutto nella parte alta del petto e la tua laringe si sarà abbassata in maniera rilassata.

Sei in una comoda e perfetta condizione per iniziare ad emettere suoni. Senza modificare nulla, come se volessi osservarti cantare (o parlare), piuttosto che fare un’azione.

Molto spesso, quando si canta una frase, accade più o meno l’opposto; si respira in maniera costretta e tesa e all’emissione delle note corrisponde una veloce chiusura verso l’interno della gabbia toracica. Invece di gestire l’aria in uscita, hai in sostanza svuotato molto velocemente i polmoni, mandando una grande quantità di aria a “spingere” sotto le corde vocali.

Già in trattati ormai antichi, ma non sorpassati, si usava la metafora del “bere la voce”, per sottolineare l’idea di una voce che non viene “soffiata fuori” in tutta fretta, ma che anzi si muove lungo una diagonale che va in senso opposto, verso il palato molle (la parte posteriore del palato) e la testa.

Un “atteggiamento interno” che in realtà puoi in qualche modo riscontrare anche osservando dall’esterno un bravo cantante, mentre canta verso l’alto e non porta avanti la testa, come a volte si vede in atteggiamenti costretti, ma anzi sembra dolcemente indietreggiare.

Un esercizio che puoi provare a fare per iniziare a lavorare in questa direzione è il seguente.

Assicurati di essere in una stanza tranquilla, con uno specchio di fronte.

Prima di iniziare, per avere una percezione fisica, di dove indirizzare i tuoi suoni, fai un’ispirazione profonda a bocca aperta; sentirai l’aria fresca entrare e dirigersi verso il palato molle. Considera questo flusso come una sorta di binario sul quale farai “viaggiare” i suoni.

La scala che useremo si muove sui gradi I-III-V-VIII e ritorno V-III-I (in do varrebbe a dire do-mi-sol-do(8 sopra) e ritorno sol-mi-do); inizierai con la sillaba La tenendo la A per le prime tre note e sull’ottava, senza interrompere il suono, passerai ad una o chiusa (come nella parola “conte”). La-a-a-o-o-o-o. Man mano che la scala sale dirigi il suono lungo la diagonale di cui parlavamo prima e una volta raggiunta la o, non seguire il percorso inverso, immaginando di riportare il suono in basso, ma resta nella posizione raggiunta.

Quindi, inspira (pensando all’esempio della gita in montagna) e inizia con la scala, osservando che la gabbia toracica resti aperta e facendo seguire ai suoni la direzione della quale abbiamo parlato. Inizia da dove sei comodo in basso e sali di semitono in semitono, per poi tornare al punto di partenza.

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