Giuseppe Lopizzo, l'unico insegnante di canto italiano, associato a Brett Manning.
Sono convinto che sia la musica a sceglierti e non il contrario.
La mia prima canzone registrata verso i 6 anni, la prima esperienza professionale a 12 anni, (ero il fratellino di Katia Ricciarelli nell’opera “Werther” di J.Massenet), i primi gruppi da adolescente e a 21 anni, il primo tour con Alexia e la prima volta da corista al Palalottomatica di Roma con Raffaella Carrà e Gianni Morandi per il Gala della Croce Rossa.
Iniziare a frequentare quel mondo, che avevo sempre guardato come se fosse un film hollywoodiano, mi confermava un tratto caratteristico della mia personalità, ovvero il non considerare mai impossibile ciò che dai più è ritenuto tale.
Ho cantato con artisti che ho sempre stimato e, oltre a quelli già citati, posso ricordare due nomi su tutti: Adriano Celentano (Sanremo 2012) e Claudio Baglioni (Festa della Repubblica 2004, RaiUno); entrare a far parte di quei “quadri musicali”che avevo sempre visto in tv, come il Festival di Sanremo (il primo nel 2004) o altri programmi musicali targati Rai, oltre a darmi grandi stimoli e soddisfazioni mi ha reso ancora più curioso di conoscere la voce e approfondirne lo studio.
Avevo avuto la fortuna di incontrare i problemi, quindi le opportunità, di tutti i cantanti e anche di conoscere quali fossero le esigenze di cantanti e produttori sul campo, nei concerti, in televisione o negli studi di registrazione.
Ho studiato con vari maestri in Italia, dal bel canto a metodologie più recenti, poi ho deciso di andare a Nashville e di perfezionarmi con Brett Manning, un vocal coach che ho sempre stimato, molto ricercato in tutto il mondo, anche dallo star system.
Dopo un primo periodo di studio arriva la proposta di Brett, a dire il vero inaspettata: mi invita a diventare un suo insegnante associato e a portare in Europa la sua metodologia.
Inutile descrivere l’orgoglio per questa richiesta e facile immaginare la mia risposta.
Così, dal 2009 ho portato in Italia e non solo questo approccio alla didattica vocale.
Naturalmente, data la mia grande passione per l’insegnamento, durante le lezioni non mi limito a ripetere una serie di esercizi proposti da Brett, ma armonizzo e condivido tutto il bagaglio di conoscenze che ho appreso lavorando con i migliori maestri; infatti, oltre al metodo di Brett Manning, ha avuto una grande influenza sulla mia didattica il famoso maestro Ron Anderson, di Los Angeles, che porta le linee guida del bel canto nel moderno.
Non si finisce di studiare la voce; come per ogni passione, la curiosità ti obbliga a cercare e ad approfondire sempre strade nuove.
Inoltre, ogni lezione che svolgo da insegnante mi apre mondi nuovi, come la possibilità di entrare in relazione con cantanti provenienti da luoghi ed esperienze molto diverse, che mi stimola a cercare per ognuno le soluzioni più adatte e a tirare fuori il meglio da ogni “eccellenza in potenza”, come spesso ripeto.